A.S.Mi., Catasto Teresiano, Processi per tavole, Cartella
3370, sez. 7
Rendite di seconda stazione risultanti dal transunto delle
notificazioni del comune di Bodio pieve di Varese.
mistura
stara lire
Giacomo Daverio Luzzo
24
Giovanni Daverio Luzzo: affitti di case 24
Camillo Simonetta: affitti di case 10
Gio. Maria Daverio: affitti di case 11
Francesca e sorelle Bossi: affitti di case 65
Comunità di Bodio: livelli
76.12
affitti di case 5
Gio. Angelo e fratelli Bossi: livelli 2 0.15
Carlo Daverio: affitti di case 10
Conte Giulio Visconti: affitti di case 14
Gio. Giacomo Alemagna: livelli 54.5
Angela Ghiringhella Bianca: livello 10
Conte Gio. Battista e mipoti Biglia: pescherie 3.325
livelli 26
Gio. Battista e fratello Castiglione: banca criminale 30
Confraternita di Bodio: livelli 18
Cappella o messa quotidiana del rev. prete Gio. Battista
Bosso nella
Chiesa di S. Maria di Bodio. affitti di case
18
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2 3.721.12
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Le rendite di seconda stazione risultanti dal processo
come al foglio 10 sono: stara frumento n. 48, stara miglio n. 2, lire 4.422.2
crescono pertanto le rendite nel processo: 48 stara di frumento, lire 799.10
che si accrescono per l'imbottato del conte Giulio Visconti di lire 100.
SOMMARIO
Un terzo del terreno lavorativo del Comune di Bodio
frammischiamente si semina a frumento e rende stara 3; due terzi a segale e
rendono stara 2 di detto grano comprese le rispettive semenze in regola d'uno
staro per cadauna pertica.
Dopo raccolto il frumento si semina miglio e rende strara
2 di netto per pertica e dopo quella della segale si semina pannighetto per
pascolo del bestiame.
Il vitato produce un terzo di brenta di vino per pertica.
In tutto il Comune vi è foglia di moroni per iul
mantenimento d'once 25 di seme di bigatti e cadauna oncia rende librette 3 di
seta.
I prati sono asciutti e per la quarta parte sono buoni e
rendono un fascio di fieno ed i restanti solo mezzo fascio per pertica
all'anno.
La legna manca e si produce in Casate, Marnate, terre
de4lla Pieve di Somma.
I terreni buoni si affittano a stara 1 e 1/2 per pertica,
cioè un terzo frumento, un terzo segale e un terzo miglio. Gli inferiori stara
1 per pertica metà segale e metà miglio.
Unitamente ai terreni lavorativi vi sono poi prati,
pascoli e boscaglie per i quali pagano i fittabili qualche poco denaro e non
pagano appendizi.
La vendemmia si divide per metà coi padroni ai quali è
riservata la foglia dei moroni e dai medesimi si pagano i carichi reali e dai
fittabili i personali e la decima dei grani grossi in regola d'uno ogni
quindici.
Per i minuti e vino si paga un tanto all'anno in denari
dalla Comunità al Venerando Capitolo di S. Vittore di Varese.
Non vi sono terreni.
Negli anni 1718, 1719 e 1720 non si sa quale sia stato il
prezzo dei grani, perché non se ne è venduto in quanto il raccolto basta
soltanto per 4 mesi all'anno per il mantenimento degli abitanti. Il vino vi è
venduto in luogo a lire 6 la brenta, la seta a Varese ha fruttato lire 7 la
libretta, con pesi e misure di Milano.
Le rendite di seconda stazione risultanti dal processo
sono:
frumento mistura lire
48 2
4.422. 2
Quelle del transunto sono: - 2
3.721.12
--- --- ----------
Crescono nel processo 48 -
700.10
che si accrescono per imbottato del conte Giulio Visconti
di lire 100.
La somma del perticato risultante dal transunto delle
notificazioni appare essere di pertiche ...... (non è indicato).
In questo Comune non vi è catasto.
Non si può nemmeno spiegare quanto abbia pagato per
perticato civile, rurale mentre il carico resta fissato sulla pura stima e
qualità dei terreni e non ha perticato.
1722 die quinta septembris in vesperis.
Davanti all'egregio J.C.C. di Pavia Francesco Gerolamo
Buttigella delegato cesareo commissario. Nella sala superiore della casa del
nobile Francesco Maria Castiglioni sita nel borgo di Varese.
Interrogato Andrea Bossi q. Bartolomeo console di Bodio,
risponde:
"Sono nativo di Bodio, abito in detto luogo e sono
anche console del medesimo. Tengo in affitto dal sig. Giuseppe Daverio da tre
anni a questa parte senza scrittura pertiche sette aratorio, pertiche 20
vitato, pertiche 12 prato pascolino e pertiche 2 boscaglia per le quali pago
d'annuo fitto stara 10 frumento, stara 14 segale, stara 12 miglio e più lire 25 in denari. Divido la
vendemmia per metà col padrone e la porzione spettante al medesimo è di brente
4 di vino in ciascun anno; la foglia di moroni sufficiente per il mantenimento
di 2 once
seme di bigatti resta riservata al padrone dal quale vengono pagati i carichi
spettanti a detti terreni e da me i personali e la decima.
I terreni del nostro Comune sono per un terzo di buona
qualità e per due terzi di qualità inferiore. Nei migliori si semina frumento e
rende stara 3 compresa la semenza d'uno staro per pertica; negli inferiori si
semina segale la cui rendita è di stara 2 con la semenza d'uno staro per
pertica.
Dopo raccolto il frumento nei terreni migliori si semina
miglio e rende stara 2 per pertica; negli inferiori si semina anche pannighetto
per il mantenimento del bestiame.
Il vitato rende un terzo di brenta di vino per pertica. Vi
sarà in tutto il territorio foglia di moroni per il mantenimento di once 30 di
seme di bigatti che rendono librette 3 di seta.
I prati del nostro territorio sono per la quarta parte
asciutti e buoni che rendono fasci uno i migliori e mezzo fascio gli inferiori.
Nel nostro Comune non si fa legna sufficiente per il
consumo degli abitanti e la si compra in Casate, Marnate e altre terre della
pieve di Somma.
I terreni buoni si affittano in regola di uno staro e
mezzo, cioè un terzo frumento, un terzo segale e un terzo miglio; gli inferiori stara 1 metà segale e
metà miglio.
Si danno dai padroni, unitamente a detti terreni, prati, pascoli e boscaglie
per i quali si paga dai fittabili qualche poco denaro e non si pagano appendizi
di sorta. La vendemmia si divide metà coi padroni ai quali resta riservata la
foglia dei moroni e dai quali si pagano anche i carichi reali ed i personali
dai fittabili con la decima dei grani grossi in regola d'uno ogni quindici. Per
i minuti e
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