giovedì 2 aprile 2015

LETTERA DI LUIGI CASTELLANI-FANTONI AL PADRE GIOVANNI BATTISTA






Giovedì 9 agosto 1877 ore 3 pomeridiane.

Carissimo padre,
                            ritiro in questo momento dall’Ufficio Postale la tua lettera, di cui oltremodo ti ringrazio: dessa avvalora le mie buone disposizioni, e tutto l’affetto giustamente risentito, che chiare vi traspare, e di nuovo stimolo all’impedimento di esse. Mi riservo in altra mia, appena giunto a Milano, addimostartene tutta la mia riconoscenza; per ora ti sia sufficiente il riconoscermi indegno di tanta tua bontà a mio riguardo non solo, ma immeritevole di qualsiasi condiscendenza, cui le insinuazioni altrui, le altrui preghiere  potrebbero condurti in favore mio: per quest’anno non verrò ad Azzate impossibilitato d’altronde dalla nuova occupazione, che m’incombe la presenza a Milano, d’altronde sto benissimo di salute, non ho bisogno di bagni, di nulla,  non desidero altro che ricomprare con un nuovo avvenire il deplorevole


mio passato, per potermi ritemprare al tuo affetto, alla tua stima, inspirata, dettata poi dall’onestà di principi, dalla rettitudine di sentire che tanto ti distingue, e che noi tutti credilo, eminentemente riconosciamo, e finiamo per apprezzare.
Non oso, né potrei presentarmi a Milano, senza il corrispettivo valsente (sic) per poter far fronte ai miei premurosi impegni, e nello stesso tempo desidero ardentemente partire il più presto possibile da Torino, dove mi annoio orribilmente, isolato come mi trovo,  e com’è la città stessa: voglio di conseguenza che tu mi dia nuova testimonianza della fiducia che mi hai sempre addimostrato, e di cui ho purtroppo fatto esuberante abuso, o col farmi invio della richiesta somma qui in Torino, ricevuta la quale, partirei immediatamente per Milano, o con una nuova tua lettera



mi prevenga aver spedito in piego raccomandato fermo in Posta, Milano l’ammontare occorrente in tempo utile che al mio giungere mi possa con matematica esattezza pervenire ed essere da me ritirato.
Le ricevute comprovanti i pagamenti che corrispondano alla somma esatta, ti saranno tutti spediti, non dubitare per quest’ultima volta della mia lealtà, e contemporaneamente alla ricevuta di questa mia, o spediscimi il denaro, te ne prego, o farne invio a Milano fermo posta preavvisandomene appena giunto andrò a ritirarlo.
Sono ansioso di partire il più presto possibile, a calcoli fatti, sabato il corrente vorrei andarmene, pure attenderò sempre la tua missiva.
Addio. Attendo

                          tuo affezionatissimo Luigi. 

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