domenica 29 marzo 2015

CARLA MARIA GASTINELLI SCRIVE ALLA ZIA ELENA MARIA BENIZZI


Coviolo, sabato 10 gennaio 1948

Carissima zia Elena,
                                 lunedì pomeriggio, al nostro ritorno da Reggio, trovai la tua lettera e avrei voluto subito risponderti, ma proprio aveva tanto da studiare che mi è stato impossibile.
Giovedì alle 8,15 sono ritornata a scuola e assieme alle mie compagne ho constatato che la politica di De Gasperi ha molta influenza sull'animo degli Italiani. Infatti il "caro" Alcide dice sempre: Ricostruire! Ricostruire! e allora il mio egregio Sig. Preside ha fatto ampliare (dai muratori) il nostro spogliatoio (non ci stavamo più dentro) e poi ci ha fatto un altro gabinetto: Così dimostrerà a tutte le studentesse del R. Istituto Enrico che l'America ci aiuta molto e che, inviandoci mattoni e cemento ci permette di ricostruire...
Però vedo che a Milano fate tutto il rovescio: ogni 2 o 3 mesi crolla un palazzo!
Cosa ne pensa quel simpaticone di Greppi?
E la Madonnina come sta?
Da due giorni c'è un sole splendido e sembra di essere in Marzo e i saloni di Coviolo sono un po' più caldi.
Il maiale è morto lunedì e mercoledì Attilio ha macellato il nostro e il vostro. Povere Bestie! (Però come sono buoni!). Altre novità coviolesi: le galline fanno sempre le uova; la gatta occupa sempre la poltrona vicino al fuoco, mentre sotto la stufa c'è il gatto dell'Ernesta. La "Ditta Bertelli" sta bene. Due rose stanno per fiorire. E voi avete la nebbia? Quand'è che tornate ad Azzate? Ho già capito che lo zio Masino vuole divertirsi e non pensa che le Cottalorda sono dispiaciutissime che voi non andiate ad Azzate perché sfumano i Vostri inviti a pranzo e, in mancanza d'altro, si faranno invitare da Parenti che dovrà fare la polenta e il risotto col latte. Poveretto!
Partiti voi, io andai dalla Maria a ritirar la lana ed era arrivata per posta una carta da Roma (mi pare), che vi diceva di pagare il thè. (La Maria mi disse che ci avrebbe pensato lei).
Abbiamo passato un bell'inizio d'anno. Fummo tutti in casa di zio Vittorio. Oltre a tutti noi c'era la Camilla Sforza, l'avv. Orazio Toschi con sua moglie Pia e figlio Peppino e Carlo Saverio e Marica Balsamo. Questi ultimi tre erano vestiti in abito da sera, perché alle 2 sono andati al Casino a ballare con Carlo e Cocea, che aveva un bel vestito di velluto nero. Nelle ultime ore del 1947 abbiamo giocato a "Mercante in fiera" e io ho perso 100 lire. A mezzanotte abbiamo bevuto thè e spumante e mangiato vol - au-vent, torte varie, biscione, meringhe con panna, fatta dal bravissimo zio Vittorio. Le meringhe si sbriciolavano molto e, dopo che tutti ce n'andammo in salotto, la sala da pranzo sembrava coperta (naturalmente solo il pavimento) di fiocchi di neve! Giocammo poi a pinnacolo. All'una venne a mancare la luce e zio Vittorio e Carlo montarono su una scala e aggiustarono una valvola che si era rotta, perché avevamo tenute troppe luci accese. Mi dimenticavo di dirti che zio Vittorio ed io il 31  avevamo lavato e spolverato tutto il lampadario della sala, che quella sera luccicava che era una bellezza. Andammo a letto alle 4 e il giorno dopo avevamo tutti sonno. Nei giorni seguenti continuai a mangiar dolci. Andai al cinema a vedere Macario e "Piccole Volpi" molto bello.
Io ho ora molto da studiare, però al sabato potrò scrivere. Ditemi com'è andata la vostra serata alla Scala: pensa che qui a Reggio a Teatro c'erano (così ha detto il dott. Fanti) due palchi con contadini e contadine, quest'ultime con fazzoletto in testa! Povero mondo!
Sentiamo la vostra mancanza: Quand'è che tornate? Vi raccomando intanto di stare attenti alla pressione. Quando uscite tenete gli ombrelli sempre aperti, per via dei palazzi che crollano. Non si sai mai!
Scrivetemi. Presto verranno le viole e voi siete andati via per paura del freddo!
A te e a zio Masino tanti saluti da papà e mamma; dalla vostra Carla Maria[1] un bel bacione, che vi prega anche di salutare i vostri ospiti.





[1] La nipote Carla Gastinelli.




Reggio Emilia 31 gennaio 1948

Carissima zia Elena,
                                 finalmente riesco ad avere un po' di tempo per mandarti mie notizie e per dirti che di giorno in giorno attendo sempre una lettera dei miei cari zii "lombardi". Ma invano! E intanto studio, studio, studio fino a che il mio povero cervellino andrà in acqua! Intanto però io mi sfogo a paste e a torte.
Mercoledì avrei dovuto studiare fino a mezzanotte e più e allora ho deciso (con approvazione di tutti i Via Toschiani) di starmene a casa giovedì mattina, perché c'erano a colazione dalla zia Giulia (siamo ancora da lei da 15 giorni. Non ci vorrebbero lasciar andar via manco domani, perché dicono che a Coviolo c'è freddo e solitudine) Andrea e la sua mamma.
Mercoledì sono andata con papà al cinema e ho visto "Notte senza fine". Mi è piaciuto molto.



Giovedì mattina io, papà e zio Vittorio siamo andati in auto a Coviolo a dar da mangiare alle bestie, che sono magrissime. Ma la Lilla ha rubato il pacchetto e ha mangiato tutto lei. Povera gatta! Siamo poi andati a Montecavolo a prendere aceto e vino. Alle 12 3/4 siamo andati a tavola dove c'era alla fine il tuo arcisquisito dolce, fatto dalla mamma che ha avuto un successone. La mamma lunedì aveva fatto "una prova" per vedere se riusciva bene. Mentre lo faceva è arrivata la Cocea che ha voluto sentirlo e ha dovuto pulire la teglia, perché la mamma l'aveva in fretta nascosto perché alla zia Giulia piaceva moltissimo. A tavola ha avuto un successo e norme. La Norma l'ha sentito anche lei e martedì la mamma l'ha fatto per la zia Gianna. Come vedi le tue ricette sono molto buone e apprezzate da tutti.
Sono le ore 18 di domenica: La lettera voleva scriverla ieri, ma poi sono andata fuori con la mamma e più tardi sono andata da Livietta, dove ho conosciuto una ragazza



che forse un giorno sarà "stella" del cinema. E' molto carina e simpatica.
Ieri sera sentimmo Pierino, però non era bello come il solito. Andai a letto alle 11 ,perché AR e genitori sono andati al Casino al ballo, in abito da sera e quindi abbiamo voluto vederli.
Zia Gianna era in nero e AR in velluto nero e taffetas rosa; stava molto bene. Stamattina io e papaà andammo a salutare lo zio Vito che ha un po' di fifa perché dice che a Firenze sono un po' in ebollizione. Speriamo il bene! Dopo volevamo andare a messa: Erano le 11,15 e siamo andati in tre chiese, ma ormai le messe non  erano più valide. Allora di corsa siamo andati in S. Pietro dove c'è sempre il vecchio Don Pasi ormai 84enne. Alle 15 sono uscita al sole con Norma e Rudy. Gran caldo. Poi alle 16 sono andata con zia Giulia a mangiar paste e zuppa inglese dalla bellissima pasticceria di Via delle Becelerie, eletta Miss Stampa al veglionissimo di 8 giorni fa.



Ieri sera al Florida hanno eletto Miss Emilia la sig. Franca Bonvicini, maestra di Reggio, perché la pasticcera non si è presentata all'elezione.
Pare che sia bella, però 5 altre le hanno fatto la sfida, sicché non si sa se sarà lei o no Miss Emilia. Intanto io perdo i milioni. Devi sapere che la Norma mi diede 20 giorni fa 2 biglietti della lotteria dell'A.C.L.I. che fu estratta l'8 dicembre. Io non ho mai tempo di andare a vedere quali numeri sono usciti e così ieri sera Carlo Fornaciari mi ha detto che ci sono due biciclette estratte che nessuno è andato a ritirare. I biglietti non li trovo più! Pensa che disgrazia! Adesso però vado a mettere per aria la camera mia e spero di trovarli. Ad ogni modo mi rassegnerò al destino mio tremendo e mi consolerò mangiando paste. Però se domani andiamo a Coviolo non so come farò ad andare dalla bella pasticcera!
Spero di mandarti una viola nella prossima lettera. Domani, martedì e forse mercoledì avrò sciopero per solidarietà ai geometri che vogliono diventare ingegneri. Poveri noi! Altro che palazzi di Milano. Faranno crollare anche le fondamenta, pur essendo queste sotto terra! Scusa se scrivo male ma forse sono le troppe paste che mangio.
Salutami tutti gli Azzatesi. Dì a Parenti che non faceva sciocchezze e manda Valentina nelle suore o in Russia a far morire "Stalin" d'amore per lei.
Tanti baci a te e allo zio dalla Vostra
                                                            Carla Maria[1].

P.S. Ier l'altro ha scritto Angelo Calvi che il 29 dicembre 1947 è stato soppresso il Comitato Alloggi di Roma.





[1] La nipote Carla Gastinelli.

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