lunedì 30 marzo 2015

SECONDA LETTERA DI VALENTINA COTTALORDA A TOMASO CARLO BENIZZI



Azzate, 1° agosto 1915
Caro Masino,
                      ritornando dalla Messa parrocchiale trovo con piacere la tua cartolina, mi spiace nel sentire che già tu scrivesti per le condoglianze del povero zio Giovanni, ma io nulla ebbi. Rispondo a te con quella amicizia che ci lega fin dai nostri primi anni, tenendoti a parte della nostra vita tranquilla.


Da solo una settimana io mi trovo qui perché fui a Torino, per la seconda volta quest'anno, desiderando la zia Luisa un aiuto morale per sollievo nel suo grande trasloco. Abita ancora a Torino ma in un alloggio più moderno e migliore sotto ogni rapporto.
Quante volte ti ho pensato e come ridevo sola! E' una vera commediante e che tutto ottiene colla sua

                     
grazia. Ad Azzate pochissimo mondo variato. Da noi nessuno perché la signora Voltolina sta a Milano non volendo abbandonare suo figlio, i conti Zuccheri pensano meglio portarsi vicino a Torino. La figlia Maria dopo l'influenza non stette mai bene così che la fa una cura!
E noi poi sentiamo tutto questo vuoto colla vostra lontananza specialmente, troppo abituati a condividere l'intera giornata. Zio una istantanea faremo per te con



Vittorio ora è qui e sta bene. Vorrei domandarti  tanto della tua vita  insolita, ma so essere la mia domanda indiscreta... devo tenermi tutta quanta la mia curiosità. Non è così. forse? Scrissi ad Elena ma non ebbi alcuna risposta. Dov'è suo marito? Mentre scrivo resto distratta da un usignolo che canta qui nel boschetto , è una bella mattia ed il nostro laghetto è rallegrato da qualche barca dal cappuccio bianco!
Ti mando il saluto amico della tua aria che tanto vuoi bene, delle montagne! Anche Rok cavallerescamente ti dà il suo zampone! Ti manderemo poi "due grazie". Carissime cose ed auguri d'ogni bene. pensandoti.
Grazie. Viva l'Italia.



Nessun commento:

Posta un commento